Premetto che tutto ciò che sarà presente sotto la linea tratteggiata, è roba (idiota) partorita dalla mia mente bacata, vecchia, quindi non mi aspetto commentoni o varie. Spero comunque vi piaccia, è l'unica cosa che ho avuto il coraggio di finire/postare ;A;
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Titolo: Inseparable (one-shot, coooorta corta corta)
Fandom: Axis Powers Hetalia
Personaggi: Gilbert Beilschmidt (Prussia), Antonio Fernandez Carriedo (Spagna), Françis Bonnefoy (Francia)
Raiting:
verdeAvvertimenti: in alcuni licei fanno 4 anni invece che 5. questo è uno di queli licei.
Il tedesco entrò in tutta fretta nell'aula, spingendo via gli altri studenti che si apprestavano a camminare tranquillamente nei corridoi scolastici. I ciuffi color platino rimbalzavano sulla fronte a dir poco sudata, mentre gli occhi scarlatti proiettavano verso un'unica direzione. Lanciò lo zaino dritto sul banco centrale della stanza, ma correre così veloce lo fece scivolare lungo il pavimento marmoreo, finendo su un altro banco dopo averlo colpito con l'addome.
-Oh, gott..- disse infine, con voce rauca. Era riuscito ad arrivare primo, il primo giorno del quarto anno di liceo, e ciò lo faceva sentire troppo fico, o
awesome, come lui sosteneva. Proprio in quel momento, entrarono in sincrono altri due ragazzi. Il primo, alto, affascinante, dai bei capelli mossi di un biondo acceso, legati da un nastrino rosso. Gli occhi azzurri e persuasivi, guardavano annoiati il tedesco steso sul banco. L'altro, poco più basso, di carnagione un po' più scura, e due enormi occhi verde smeraldo, guardava invece il ragazzo con aria divertita.
-Hai ragione Gilbert, dovrebbero premiarti...ma per il cretino dell'anno..- Disse Françis sospirando, avvicinandosi a lui e tirandogli una pacca sulla natica sinistra, al quale rispose con un sussulto.
-Vi sbagliate cari miei..dovrebbero premiare il qui presente awesome perché sono riuscito ad arrivare primo! Tsk, nessuno riuscirà a battere il mio record portato avanti da ben quattro anni!- Disse il tedesco rialzandosi con energia, e indicandosi con aria soddisfatta.
-Ceeeerto, l'importante è esserne convinti, caro il mio amico..- rise Antonio.
-Awesome. Ricorda Tonio, quando devi parlare di me, usa sempre l'aggettivo a.w.e.s.o.m.e!- Rispose in fretta Gilbert, scandendo bene ogni singola lettera dell'ultima parola. Ci fu un lungo momento di silenzio, nel quale le espressioni del francese e dello spagnolo combaciavano perfettamente: preoccupate, arrese, e allo stesso tempo divertite. Ormai andava avanti così da anni, Gilbert voleva avere l'attenzoine di tutti, qualunque cosa succedesse, lui doveva essere il primo a saperlo (beh, molte volte ne era anche la causa): questa era la sua teoria. Loro non se ne facevano più un problema, ormai erano abituati alle stranezze dell'amico: se si fossero stufati, avrebbero potuto tranquillamente girare i tacchi e lasciarlo da solo.
Ma non l'avrebbero fatto, perché il legame che c'era tra i tre, era molto più di una cosetta tira e molla. Un'amicizia portata avanti da molto, "
moltissimo" tempo.
A ricreazione, si emarginavano ai piedi della rete metallica, e stavano lì a parlare del più e del meno.
-Quanti sono? 16?- -Davvero..- Dal loro primo incontro, quando si erano soprannominati il "
bad friends trio", avevano scherzato, litigato,
scopato e ne avevano combinate parecchie, facendo imbestialire le altre nazioni. E già si immaginavano al diploma, con quelle lunghe e sgargianti vesti, festeggiare con i soliti boccali di birra e vino. O ad 80 anni e passa, spaparanzati sul divano a nascondersi le dentiere a vicenda (e Gilbert ci teneva davvero, a fare uno scherzo del genere).
-Solo un anno al diploma, eh?- -Davvero..- -Gilbert, smettila di ripetere "davvero".- Lo rimproverò Françis, dando un morso alla suo panino. Poi, un attimo di silenzio.
-Noi, rimarremo sempre amici, vero?- Il francese e lo spagnolo sgranarono gli occhi.
-Gilbert, ti senti bene??- Chiese Antonio preoccupato, cominciando a scuoterlo prendendolo per le spalle.
-Mostro! Esci da questo corpooo!!!- -In effetti, non è normale da te, preoccuparti per cose del genere. Non è che ti sei fumato qualcosa?- Gilbert arrossì appena, liberatosi dalla presa dell'amico.
-No, sul serio, non sto scherzando. E' che non vorrei che magari scappaste con i vostri amanti e mi lasciaste..solo, a sorbirmi le smancerie di West e di Ita-chan- Incredibile, per la prima volta Gilbert sembrava essere serio su un'argomento che non riguardasse solo lui.
Accennarono un sorriso, e Françis tirò un pugno sulla spalla dell'amico.
-Ahia!- -Idiota, certo che non ti lasciamo solo!- Continuarono i due, ridendo.
Il tedesco scattò in piedi, urlando
-Bene, torniamo in classe, non ho ancora finito le palline nella cerbottana, e penso che a Rod non dispiaccia se gli do una piccola dimostrazione di come si usino!-sei il solito, pensarono gli altri due, mentre si alzavano pure loro, prendendo a braccetto l'albino ed avviandosi verso la propria aula. Solo non si erano accorti di un piccolo particolare che il tedesco aveva inciso sul piccolo pezzo d'asfalto, ai piedi della recinzione:
the Bad Friends Trio was here-----------------------------------------------------------------------------------------------------
Ok, sono consapevole del fatto che la prima parte centra un bel niente con il finale, ma è da un po' che avevo scritto quel pezzo, mi sarebbe dispiaciuto non usarlo. E insomma, aleluja, sono riuscita a fare una cosa autoconclusiva, si, ho scelto di fare una one-shot per il semplice motivo che a fare una storia di tanti capitoli, sicuramente mi sarei fermata e non avrei continuato. Visto che è da un po' che progettavo di scrivere qualcosa su APH, sarebbe stato brutto cominciare e non finire. Comunque ci ho provato, ho dato il meglio di me semplicemente per far capire quanto amo questi tre
gnocchi ragassuoli. Che dire, spero abbiate apprezzato (*w*;)7
(se qualcuno volesse recensire su EFP, ecco
qui!)
Ripeto che è tutto vecchioooo, non sono più consapevole di ciò che ho scritto :°D